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Pubblicazione:
Novembre 2018
Categoria:
E-commerce
Cliente:
Holpix

Il cliente e il contesto

Dall’instancabile e minuzioso lavoro degli amanuensi fino alla stampa a caratteri mobili di Gutemberg, dalla macchina da scrivere alla digitalizzazione. E’ questo il caso della biblioteca della Diocesi di Pozzuoli che  dal 1745 custodisce testi che hanno per oggetto la sacra scrittura, il diritto canonico, la teologia dogmatica e la storia ecclesiale.

L’odore dell’inchiostro sulla carta sarà solo un lontano ricordo? No, ma la biblioteca della Diocesi di Pozzuoli si mette al passo con i tempi e cerca di accontentare coloro i quali preferiscono sfogliare un libro su device di ultima generazione come kindle, tablet o smartphone. Questo vuol dire che per gli utenti sarà possibile sfogliare un testo del 1700 dal proprio cellulare, magari in metropolitana, magari mentre va a lavoro? Sì, questo è possibile grazie al Cloud di Amazon Web Service e grazie a VMEngine.

Ovviamente, si tratta di testi particolarmente delicati che risulta difficile sfogliare. Con la digitalizzazione il problema si elimina. Un testo diventa visionabile tutte le volte che l’utente lo ritiene necessario e, grazie alla nostra infrastruttura cloud, da un numero illimitato di utenti contemporaneamente.

La Biblioteca della Diocesi di Pozzuoli ha aderito all’Archivio Collettivo Nazionale dei Periodici (ACNP), il Catalogo Italiano dei Periodici gestito dall’Area Sistemi Dipartimentali e Documentali dell’Università di Bologna e dalla Biblioteca Centrale “G. Marconi” del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma.
L’ACNP raccoglie le descrizioni bibliografiche delle pubblicazioni periodiche possedute da biblioteche di tutta Italia, coprendo tutti i principali ambiti disciplinari e rappresentando uno strumento di riferimento per la consultazione del patrimonio periodico a livello nazionale

Testi
0
Riviste
+ 0
Manoscritti pregiati
+ 0
Risparmio
+ 0 %

La sfida

Nel progetto sviluppato per la Diocesi di Pozzuoli, il team di VMEngine ha dovuto risolvere sfide sia infrastrutturali che applicative.
Il problema non riguardava la digitalizzazione dei documenti — già affidata a un’azienda specializzata — ma la necessità di una piattaforma in grado di ospitare, gestire e scalare l’enorme mole di file digitalizzati, mantenendo al tempo stesso i costi sotto controllo.

Un’infrastruttura tradizionale avrebbe comportato investimenti hardware superiori a 8.000 euro, senza contare le licenze software, spesso costose e closed source, che avrebbero limitato la possibilità di adattamento a esigenze specifiche.

Sul piano tecnico, la vera criticità è stata la gestione di formati di file non standard.
Mentre il Dublin Core (.xml) rappresenta lo standard internazionale per la descrizione e l’archiviazione di materiali digitali, i dati in possesso della Diocesi erano salvati in formato .xml.mag (Metadati Amministrativi e Gestionali), uno standard proprietario utilizzato solo in Italia, non interoperabile con i principali sistemi di gestione documentale.

Il team di VMEngine ha risposto a questa sfida progettando un’infrastruttura cloud su Amazon Web Services, capace di garantire scalabilità, sostenibilità economica e adattabilità ai formati non standard, superando le limitazioni tecniche e operative delle soluzioni tradizionali.
Un approccio che ha consentito di evitare i costi di gestione di un’infrastruttura on-premise e di offrire alla Diocesi di Pozzuoli una piattaforma flessibile, efficiente e pronta a sostenere la crescita del patrimonio documentale digitale.

La soluzione VMEngine

La soluzione adottata dal team di VMEngine ha permesso di affrontare la sfida su due fronti distinti.

Dal punto di vista infrastrutturale, anziché ricorrere a server fisici dedicati per l’archiviazione della grande mole di dati, è stata scelta una piattaforma cloud altamente scalabile, in grado di gestire i picchi di traffico nei momenti di massima attività e di ridurre i costi durante i periodi di minore utilizzo.

Sul fronte software, la necessità di personalizzare la piattaforma ha reso impraticabile l’impiego di soluzioni closed source.
Per questo motivo, il team di VMEngine ha optato per una soluzione open source, priva di costi di licenza e perfettamente adattabile alle specifiche esigenze del progetto.
Non solo: è stato anche sostenuto economicamente lo sviluppo di moduli dedicati all’importazione dei metadati nel formato italiano, contribuendo così all’evoluzione della piattaforma open source utilizzata.

Benefici

Flessibilità, ottimizzazione dei costi e possibilità di personalizzazione hanno rappresentato i principali benefici, grazie all’integrazione di infrastruttura cloud scalabile e tecnologie open source.

“Il risparmio è stato impattante, passando a soluzioni open source abbiamo ridotto i costi, garantendo al contempo l’accesso ai testi antichi da Roma a Vancouver direttamente da PC o smartphone. Vogliamo continuare a digitalizzare tutti i nostri volumi e manoscritti, per mettere il sapere a disposizione di chiunque, ovunque.”
Andreana Moio
Presidente, Associazione Nemea
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